Le Residenze Sabaude consistono in un ampio sito seriale composto di edifici che includono 22 palazzi e ville realizzate per fini amministrativi e ricreativi a Torino e nei dintorni dai duchi di Savoia a partire dal 1562. Undici componenti del sito si trovano al centro di Torino e altre 11 sono situate intorno alla città, in attuazione ad una pianificazione di forma radiale.
Il piano fu inizialmente ideato dal duca di Savoia, Emanuele Filippo, quando trasferì la capitale del suo ducato a Torino. Il suo successore, Carlo Emanuele I, e sua moglie svilupparono e attuarono il piano per riorganizzare completamente l’area durante il XVII e il XVIII secolo, conferendo alla città e alla zona circostante un carattere barocco. Il piano celebra il potere assoluto della Casa Reale di Savoia. La capitale fu organizzata e sviluppata lungo gli assi identificati dall’Area di Comando come snodo centrale che includeva Palazzo Reale, Palazzo Chiablese e Palazzo della Prefettura, e che gestiva aspetti politici, amministrativi e culturali della vita, essendo poi circondata da un sistema di maisons de plaisance. Queste ville tra cui il Castello di Rivoli, il Castello di Moncalieri e il Castello di Venaria, creavano una Corona di Delizie, o “Corona delle Delizie” intorno alla capitale, e con le residenze periferiche di Racconigi, Govone, Agliè e Pollenzo davano forma alla campagna. Il piano edilizio prevedeva un cambio di funzione per le residenze esistenti, la costruzione di nuovi edifici, la identificazione dei percorsi di caccia e la creazione di una rete di strade che collegavano le residenze periferiche alla capitale dello Stato.
L’insieme delle Residenze è stato unificato sia dalla rete stradale che dallo stile uniforme e dalla scelta dei materiali da parte degli architetti e artisti di corte che hanno lavorato nelle diverse residenze. Architetti di spicco sono stati Ascanio Vitozzi, Benedetto Alfieri, Amedeo di Castellamonte, Guarino Guarini e Filippo Juvarra.
Nel 1800 il governo del regno fu preso in carico dal ramo di Carignano di Casa Savoia e durante questo periodo i suoi sovrani spostarono il loro interesse verso gli edifici più periferici usati come ritiri (Agliè, Racconigi, Govone e Pollenzo), e in definitiva determinando l’abbandono del piano Barocco della “Corona delle delizie”.
Le Residenze Sabaude sono un esempio eccezionale di architettura monumentale e di pianificazione urbanistica europea nei secoli XVII e XVIII che utilizza stile, dimensioni e spazio per illustrare in modo eccezionale la dottrina prevalente della monarchia assoluta attraverso le sue manifestazioni materiali.
Residenze Sabaude
Criterio (i): Le Residenze Sabaude forniscono una testimonianza eccezionale del genio esuberante dell'arte e dell'architettura barocca e tardo barocca, realizzata nel corso di molti decenni da illustri architetti, tra cui Ascanio Vitozzi, Benedetto Alfieri, Amedeo di Castellamonte, Guarino Guarini e Filippo Juvarra.
Criterio (ii): l'architettura monumentale e la pianificazione urbanistica delle Residenze Sabaude riflettono lo scambio di valori umani attraverso l'Europa durante “l'episodio barocco” dei secoli XVII e XVIII che ha determinato un immenso lavoro di creazione e omogeneizzazione, decorazione e miglioramenti.
Criterio (iv): Le Residenze Sabaude costituiscono un esempio eccezionale delle strategie e degli stili del Barocco, un complesso architettonico monumentale che illustra la prevalente dottrina della monarchia assoluta attraverso le sue manifestazioni materiali.
Criterio (v): Le Residenze Sabaude costituiscono un patrimonio dinastico che è al contempo complesso e unitario, esprimendosi in una vera e propria simbiosi tra cultura e natura attraverso la sua padronanza dello spazio urbano ed il disegno di vasti tratti di campagna per creare un’organizzazione concentrica autoritaria con al centro Torino.
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