La candidatura

I paesi firmatari della Convenzione possono proporre la candidatura di nuovi siti per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. A tal fine, ciascun paese deve preparare un “inventario” dei principali siti naturali e culturali che si trovano nel proprio territorio, la Lista Propositiva, che costituisce l’elenco dei beni che uno Stato membro intende iscrivere negli anni successivi.
All’atto della richiesta di iscrizione, lo Stato membro invia al Centro del Patrimonio Mondiale il dossier di candidatura. Le Linee Guida forniscono tutte le indicazioni per la redazione del dossier, che deve essere esauriente e contenere tutta la documentazione e la cartografia necessarie. Il Centro effettua una prima verifica in merito alla completezza della documentazione ricevuta, richiedendo eventuali integrazioni. Se la documentazione inviata soddisfa i requisiti di completezza nei termini stabiliti, viene inoltrata agli Organismi consultivi per la valutazione. La decisione finale sull’iscrizione spetta al Comitato del Patrimonio Mondiale. Il Comitato si riunisce una volta l’anno per decidere quali siti verranno iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale. Può anche decidere di rimandare la decisione, richiedendo ulteriori informazioni, oppure rifiutare l’iscrizione.
A partire dall’anno 2002 il Comitato del Patrimonio Mondiale ha deciso di porre una restrizione all’iscrizione di nuovi siti, limitando le richieste ammissibili ad una sola candidatura per ogni Stato, entro il tetto massimo complessivo di 30 siti da esaminare (oltre a siti rinviati dagli anni precedenti). A partire dal 2004, il limite per ogni paese è stato elevato a due candidature, di cui almeno una relativa a beni naturali, mentre il tetto massimo da esaminare è stato portato a 45 siti, compresi i siti rinviati dagli anni precedenti.

Dal 2019 il numero di candidature che ciascuno Stato può presentare ogni anno torna ad essere pari ad uno, mentre il limite complessivo di candidature che il Comitato del Patrimonio Mondiale può esaminare è pari ad un massimo di 35 per ciascun anno, incluse le candidature rinviate allo Stato parte negli anni precedenti per approfondimenti, le estensioni, le candidature transazionali e seriali. In caso di superamento del limite saranno applicati i criteri di priorità indicati nelle Linee Guida, che premiano gli Stati meno rappresentati nella Lista.

Il lavoro di preparazione della candidatura richiede una preliminare fase di studio che consenta di maturare l’adeguata conoscenza dell’intero ordinamento del Patrimonio Mondiale, in particolare dei processi e dei requisiti necessari all’iscrizione di un sito.
A tal fine si suggerisce la consultazione dell’apposito Manuale “Preparing World Heritage Nominations”.

Requisiti per l’iscrizione

Perché un sito sia iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale, deve presentare un eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione illustrati nelle Linee Guida per l’applicazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale. I criteri sono regolarmente aggiornati dal Comitato in modo da riflettere l’evoluzione del concetto stesso di Patrimonio Mondiale.
Fino alla fine del 2004, i siti del Patrimonio Mondiale venivano scelti sulla base di sei criteri culturali e di quattro criteri naturali. Con l’adozione dell’ultima versione delle Linee Guida i criteri sono stati accorpati in un unico elenco, valido per i beni culturali e naturali, distinto in dieci punti dei quali i primi sei fanno riferimento al patrimonio culturale, gli ultimi quattro al patrimonio naturale.
I criteri di selezione sono:

  • (i) rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo;
  • (ii) mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
  • (iii) essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;
  • (iv) costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana;
  • (v) essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture), o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni irreversibili;
  • (vi) essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale. (Il Comitato reputa che questo criterio dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri criteri);
  • (vii) presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica;
  • (viii) costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative;
  • (ix) costituire esempi rappresentativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini;
  • (x) presentare gli habitat naturali più importanti e più significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

Perché un bene sia considerato di eccezionale valore universale, deve anche soddisfare le condizioni di integrità e/o autenticità così come definite nelle Linee Guida e deve essere dotato di un adeguato sistema di tutela e di gestione che ne garantisca la salvaguardia.

Protezione e gestione

La protezione e la gestione dei beni del Patrimonio Mondiale devono assicurare che l’eccezionale valore universale, le condizioni di integrità e/o di autenticità presenti al momento dell’iscrizione vengano mantenuti o migliorati.
Tutti i beni iscritti nella Lista per il Patrimonio Mondiale devono essere protetti, nel lungo termine, da adeguate norme, regolamenti, misure istituzionali e/o tradizionali per la conservazione e la gestione, in modo da garantirne la salvaguardia.
Le norme e i regolamenti a livello nazionale e locale devono essere tali da garantire la sopravvivenza del bene e tutelarlo nei confronti dello sviluppo e dei cambiamenti che potrebbero diminuire l’eccezionale valore universale, l’integrità o l’autenticità del bene. Gli Stati membri devono anche assicurare la piena ed
effettiva attuazione di tali misure.
Gli strumenti di tutela includono una opportuna perimetrazione del sito. Il perimetro deve essere stabilito all’atto della richiesta di iscrizione, in modo da assicurare la piena espressione dei valori del sito e può coincidere con una o più aree protette esistenti o proposte, quali parchi nazionali o riserve naturali, riserve di biosfera oppure beni culturali, centri storici e paesaggi salvaguardati da specifiche norme. Ai fini di una efficace tutela del sito, va prevista anche una “zona tampone” adeguatamente protetta, che può comprendere il contesto in cui è collocato il bene candidato per l’iscrizione, paesaggi rilevanti e altre aree funzionalmente importanti di supporto al sito ed alla sua tutela.
Il Piano di gestione è lo strumento che descrive le modalità con cui il sito viene gestito, espone le strategie individuate, ne descrive le attività.

Lista propositiva italiana

La Lista Propositiva costituisce l’elenco dei siti che, in attuazione della Convenzione, ogni Stato membro è tenuto a presentare al Centro del Patrimonio Mondiale per segnalare i beni che intende iscrivere nell’arco dei successivi 5-10 anni.
La prima Lista Propositiva italiana è stata inviata al Centro del Patrimonio Mondiale nel 1996. A questa ha fatto seguito un secondo aggiornamento completo nel 2006. Questa seconda Lista ha tenuto anche conto delle nuove condizioni imposte dal Centro del Patrimonio Mondiale. Dall’inizio degli anni ’90 in poi, infatti, in coincidenza col crescere del numero dei Paesi che ratificavano la Convenzione, si è manifestata l’esigenza di un riequilibrio nella composizione della Lista per accrescere la presenza di beni (culturali o naturali) appartenenti ad aree geografiche o culture sottorappresentate e sono state poste delle restrizioni al numero di candidature da presentare ogni anno.
L’iscrizione di un sito nella Lista Propositiva da almeno un anno rappresenta una condizione necessaria per l’avvio del procedimento di candidatura del sito stesso.
Qualora un sito non sia già presente nella Lista Propositiva italiana è possibile proporne l’iscrizione alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, in qualità di soggetto delegato al coordinamento di tutte le Convenzioni UNESCO.
La CNIU, nel caso di siti culturali, invierà la proposta al Ministero della cultura, mentre per i siti naturali la competenza è affidata al Ministero della Transizione ecologica; per i siti misti (culturali e naturali), la domanda sarà inoltrata ad entrambi i Ministeri. La domanda di iscrizione deve essere redatta secondo il modello predisposto dal Centro del Patrimonio Mondiale e dovrà essere corredata da una documentazione più approfondita che consenta almeno una prima valutazione della richiesta pervenuta.

Facendo riferimento alle definizioni presenti nelle Linee Guida, tale documentazione dovrà, pertanto, contenere:

  • a) Dimostrazione dell’eccezionale valore universale del sito. E’ necessario fornire uno studio che evidenzi le caratteristiche che rendono il bene unico o di eccezionale valore universale, in relazione ai criteri definiti nelle Linee Guida.
  • b) Analisi comparativa. E’ uno studio dettagliato che mette a confronto il bene proposto con beni analoghi nazionali ed internazionali. Tale analisi deve dimostrare che il bene che si intende candidare possiede i valori eccezionali a livello mondiale e non solo locale o nazionale.
  • c) Requisiti di integrità, autenticità e condizioni di conservazione. E’necessario illustrare le condizioni di integrità e autenticità così come definite nelle Linee Guida, nonché le condizioni di conservazione del bene proposto.
  • d) Strumenti di tutela. I beni inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale devono essere adeguatamente tutelati. E’ quindi necessaria una verifica degli strumenti di tutela vigenti a livello nazionale o locale, anche al fine dell’individuazione del perimetro del bene. La mancanza di efficaci norme di tutela rende improponibile la candidatura.

Per i siti culturali italiani l’Ufficio UNESCO del Ministero della cultura (Servizio II del Segretariato Generale) è l’organo competente alla verifica delle condizioni di completezza della domanda e rispondenza del sito ai requisiti per l’iscrizione. Se necessario, potrà anche richiedere ulteriori integrazioni.
Periodicamente la Lista Propositiva viene aggiornata con le ulteriori richieste di iscrizione pervenute, ed inviata al Centro del Patrimonio Mondiale. L’iscrizione di un sito nella Lista Propositiva non comporta necessariamente la successiva iscrizione del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale.

Attivazione della candidatura

La richiesta di iscrizione di un sito nella Lista del Patrimonio Mondiale può essere avviata solo se il sito è già presente nella Lista Propositiva da almeno un anno. Ogni anno vengono selezionate, a livello nazionale, le proposte complete da inviare al Centro del Patrimonio Mondiale, secondo le modalità e con i limiti previsti dalle Linee Guida.
Per i siti culturali, l’organo competente al coordinamento della fase istruttoria, relativa alla verifica delle proposte pervenute, è l’Ufficio UNESCO del Ministero della cultura (Servizio II del Segretariato Generale). L’ufficio inoltre dirige e orienta le attività tecnico-scientifiche necessarie alla
predisposizione dei documenti di candidatura.
I documenti di candidatura sono il Dossier ed il Piano di gestione. Il Dossier di candidatura deve essere predisposto secondo il Modello allegato alle Linee Guida. Un utile strumento per la redazione del Dossier è anche il Manuale operativo per la redazione delle candidature per il Patrimonio Mondiale. Il Dossier ed il Piano di gestione rappresentano la base sulla quale il Comitato valuta la richiesta di iscrizione.

Il modello comprende le seguenti sezioni:

  • Identificazione del sito
  • 2. Descrizione del sito
  • 3. Giustificazione per l’iscrizione
  • 4. Stato di conservazione e fattori che influiscono sul sito
  • 5. Protezione e Gestione
  • 6. Monitoraggio
  • 7. Documentazione
  • 8. Recapiti delle autorità responsabili
  • 9. Firma dello Stato parte

Il documento si conclude con la firma da parte dell’autorità competente, la quale provvede all’invio della richiesta al Centro del Patrimonio Mondiale, per il tramite del Ministero per gli Affari Esteri.
La responsabilità per la tutela del sito dovrà essere condivisa da tutte le parti interessate, comprese le amministrazioni locali e regionali, associazioni e organizzazioni non governative e la popolazione locale, attraverso un processo condiviso e partecipato.

Fasi della candidatura

La candidatura segue un processo di valutazione che parte dalla presentazione del Dossier al Centro del Patrimonio Mondiale fino alla decisione del Comitato, ed è scandito dalle seguenti fasi:

Anno 1°

  • 30 settembre: termine per l’invio, da parte degli Stati delle bozze di proposta di candidatura. L’invio di una bozza di proposta è a discrezione dello Stato parte ma fortemente suggerita dal Centro del Patrimonio
    Mondiale;
  • 15 novembre: termine entro cui il Centro del Patrimonio Mondiale risponde in merito alla completezza delle bozze di proposta inviate entro il 30 settembre. Se la proposta è incompleta verranno richieste delle integrazioni.

Anno 2°

  • 1 febbraio: termine per l’invio delle richieste complete. Se una richiesta perviene successivamente a questa data sarà presa in considerazione l’anno successivo;
  • 1 marzo: termine entro il quale il Centro del Patrimonio Mondiale verifica la documentazione arrivata ed informa lo Stato parte circa la completezza del Dossier di candidatura. Le candidature complete vengono trasmesse per la valutazione agli Organismi consultivi, che svolgono le necessarie verifiche sulla base della documentazione trasmessa e dei sopralluoghi effettuati.

Anno 3°

  • 31 gennaio: termine entro il quale gli Organismi consultivi inviano un Rapporto di medio termine nel quale possono richiedere l’invio di ulteriori informazioni;
  • 28 febbraio: termine entro cui devono essere inviate le eventuali integrazioni richieste;
  • 6 settimane prima della sessione annuale del Comitato del Patrimonio Mondiale:gli Organismi consultivi trasmettono la loro valutazione;
  • giugno/luglio: sessione annuale del Comitato del Patrimonio Mondiale: il Comitato esamina le candidature e decide sulle nuove iscrizioni.

Tale scadenzario decorre a partire dall’espletamento della fase preliminare di studio necessario per l’avvio della procedura.