I siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale sono sottoposti da parte del Centro del Patrimonio Mondiale ad un costante monitoraggio, che ha l’obiettivo di verificare la conservazione nel tempo dei valori universali eccezionali per i quali essi hanno ottenuto l’iscrizione.
All’interno delle Linee Guida sono previste quattro modalità di verifica dello stato di conservazione e gestione dei siti:
- il Rapporto Periodico, che deve essere redatto ogni sei anni per tutti i siti iscritti;
- il Monitoraggio Reattivo, che viene effettuato di volta in volta nel caso di siti interessati da particolari situazioni di rischio;
- il Monitoraggio Consultivo, nel caso in cui si presentino situazioni di rischio e venga richiesta agli Organismi Consultivi una verifica preventiva, prima della pronuncia del Comitato del Patrimonio Mondiale.
I siti soggetti a gravi e puntuali pericoli che possono causarne la perdita o il grave danneggiamento sono iscritti nella Lista del Patrimonio in pericolo.
Rapporto Periodico
Ogni sei anni, gli Stati firmatari della Convenzione sono tenuti a presentare alla Conferenza generale dell’UNESCO, tramite il Comitato del Patrimonio Mondiale, un rapporto informativo relativo ai provvedimenti amministrativi e legislativi adottati e alle azioni intraprese per l’attuazione della Convenzione, compreso lo stato di conservazione dei beni del Patrimonio Mondiale collocati nel proprio territorio. Tale adempimento è stato attuato per la prima volta a partire dalla fine degli anni ’90.
I Rapporti Periodici, oltre a fornire una valutazione, seppure di tipo soggettivo (sono compilati dai gestori dei siti UNESCO), riguardo al mantenimento nel tempo dell’eccezionale valore universale dei siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale e informazioni aggiornate sugli eventuali cambiamenti avvenuti nel tempo, costituiscono uno strumento per la cooperazione regionale e lo scambio di informazioni e di esperienze tra gli Stati parte.
I Rapporti devono essere redatti dai singoli Stati secondo lo schema predisposto dal Centro del Patrimonio Mondiale (Linee Guida, allegato 7), che prevede due sezioni:
- la sezione I riguarda i provvedimenti amministrativi e legislativi che lo Stato parte ha adottato e le azioni intraprese per l’applicazione della Convenzione, unitamente ai dettagli dell’esperienza acquisita in questo campo;
- la sezione II riguarda lo stato di conservazione dei singoli siti del Patrimonio Mondiale collocati nel territorio dello Stato interessato.
Sulla base dei Rapporti nazionali, il Centro del Patrimonio Mondiale e gli Organismi consultivi competenti, in consultazione con gli Stati membri interessati, sviluppano dei programmi regionali a lungo termine, strutturati in base ad obiettivi strategici delineati dal Comitato del Patrimonio Mondiale per soddisfare le esigenze dei siti Patrimonio Mondiale delle specifiche aree geografiche.
Monitoraggio Reattivo e Consultivo
La procedura di Monitoraggio Reattivo viene applicata quando si verificano circostanze eccezionali che possono influire sullo stato di conservazione dei siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il Monitoraggio Reattivo è previsto anche nel caso di beni iscritti o che devono essere iscritti nella Lista del
Patrimonio Mondiale in pericolo e nelle procedure per l’eventuale cancellazione dei beni dalla Lista del Patrimonio Mondiale.
In questi casi gli Stati vengono invitati a sottoporre al Comitato, attraverso il Centro del Patrimonio Mondiale, relazioni analitiche e studi di impatto sulle specifiche questioni che minacciano il sito. La procedura di Monitoraggio Reattivo da parte del Comitato è volta principalmente ad assicurare che vengano adottate tutte le misure possibili per evitare la cancellazione di un bene dalla Lista e ad offrire, con il supporto degli Organismi consultivi, cooperazione tecnica nella ricerca di soluzioni adeguate ai problemi che possono metterne a rischio la conservazione.
Sulla base delle informazioni raccolte, il Comitato può decidere che il sito non è seriamente danneggiato e che non devono essere intraprese ulteriori azioni, oppure può decidere che venga mantenuto nella Lista, a patto che lo Stato parte prenda le misure necessarie entro un periodo di tempo ragionevole.
Quando i dati indicano che il bene si è deteriorato al punto che i valori per i quali era stato iscritto nella Lista sono irrimediabilmente perduti, il Comitato può decidere di cancellare il sito dalla Lista informandone prima lo Stato parte interessato, che potrà sottoporre all’attenzione del Comitato ulteriori informazioni e commenti.
Nei casi in cui ci sia solo una segnalazione di rischio, ma gli Organismi consultivi valutino la necessità di procedere speditamente e con attenzione, si può attivare un Monitoraggio Consultivo, in cui lo Stato invita gli Organismi consultivi per una missione di valutazione. La relazione tecnica che scaturisce dalla missione potrà dare indicazioni su come procedere per affrontare le situazioni di rischio evidenziate.
Lista Patrimonio in pericolo
I conflitti armati, le guerre, i terremoti e altre calamità naturali, l’inquinamento, la depredazione, l’urbanizzazione selvaggia e lo sviluppo incontrollato del turismo possono causare problemi gravi ai siti del Patrimonio Mondiale e mettere a repentaglio persino le caratteristiche che ne hanno determinato l’iscrizione.
Il pericolo può essere “accertato” quando vi è una situazione specifica di pericolo imminente, oppure “potenziale” quando un sito si trova in una situazione che potrebbe avere effetti negativi sul suo valore di Patrimonio Mondiale.
In base alla Convenzione del 1972, il Comitato può iscrivere nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo quei siti la cui tutela necessita di azioni importanti. L’iscrizione di un sito in questo elenco permette di sensibilizzare la comunità internazionale e consente agli specialisti della conservazione di far fronte con efficacia ai problemi specifici. Infatti, spesso anche la sola prospettiva di un’iscrizione in tale Lista è sufficiente per stimolare azioni di conservazione.
L’iscrizione di un sito nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo prevede che il Comitato elabori e adotti, in accordo con lo Stato parte interessato, un programma di misure correttive e che, successivamente, svolga il monitoraggio della situazione del sito. Il Comitato può anche decidere di inviare osservatori
qualificati appartenenti agli Organismi consultivi competenti o ad altre Organizzazioni, per visitare il bene, valutare la natura e l’ampiezza delle minacce e proporre le misure da adottare per ripristinare i valori del sito, al fine di poterlo cancellare dalla Lista al più presto.
Se un sito viene a perdere le caratteristiche per le quali era stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale, il Comitato può decidere di cancellarlo sia dalla Lista del Patrimonio in pericolo sia dalla Lista del Patrimonio Mondiale.