La XVI sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale ha ufficialmente proclamato l’iscrizione nella Lista Rappresentativa UNESCO della “Cerca e cavatura del tartufo”. Il percorso di patrimonializzazione e l’iter istruttorio di candidatura sono stati seguiti e coordinati dal Servizio II- Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura con la partecipazione attiva della comunità di detentori e praticanti, rappresentati dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo e dalla Federazione Nazionale dei Tartufai. Si tratta della prima candidatura nazionale del patrimonio immateriale che rappresenta il tema della biodiversità culturale come fattore chiave per l’identificazione di un elemento che, ai tratti storici ed antropologici millenari, unisce la dimensione della trasmissione intergenerazionale non-formale e l’interdipendenza tra uomo e natura nei diversi habitat naturali e territori vocati. Una rete che unisce, circa 70.000 tartufai, 14 Regioni Italiane e numerosi comuni anche di aree interne. Il riconoscimento UNESCO raggiunto attesta nuovamente l’importanza della cooperazione interministeriale intrapresa tra il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’UNESCO e la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che nel 2020 ne aveva deliberato l’invio ufficiale presso il Segretariato di Parigi. Un percorso complesso ed articolato di anni, che conferma la competenza e professionalità ed il valore delle comunità e dei territori italiani nel rispondere con vitalità adattiva anche alle evoluzioni del globale cambiamento climatico e dei sistemi di conoscenza tradizionali.
(nella foto: Proclamazione del riconoscimento UNESCO presso la Sala Secchi del Ministero della Cultura alla presenza dei rappresentanti istituzionali e delle comunità)